
“Se vengo trattato da bambino, mi comporterò da bambino”
Mohammed Khorshid S. sulla sua esperienza nei campi profughi in Europa
Troppo spesso, i profughi vengono trattati come invasori. Altrettanto spesso vengono trattati da eroi o, peggio, da vittime. Ma questo è il modo peggiore per accogliere delle persone che – prima di essere vittime di discriminazione, o parte di uno specifico gruppo etnico, – sono esseri umani, come noi.
A Second Tree, rifiutiamo questo approccio vittimistico. Lavoriamo fianco a fianco con queste persone da anni, e ne conosciamo i talenti, i desideri, e il senso di responsabilità. Quando lavoriamo nei campi profughi, vediamo individui, non membri di un gruppo. Ed è ciò che tutti ci dicono: vogliamo essere rispettati per le nostre differenti individualità, non per quello che abbiamo vissuto in passato.
Sono i nostri futuri concittadini europei. Non hanno bisogno di essere compatiti, ma di opportunità per ricrearsi una vita. Hanno le capacità e la voglia di farlo, il nostro ruolo è dare accesso a opportunità, attraverso l’istruzione e l’integrazione.