
29 Giu Consigli: come organizzare lezioni online in un campo profughi
Quando le restrizioni legate al Covid-19 ci hanno costretti a interrompere le lezioni in presenza, abbiamo dovuto usare tutta la nostra creatività per capire come continuare i corsi. L’interruzione della routine avrebbe influito negativamente sui progressi dei nostri studenti, ma soprattutto avrebbe eliminato l’unico momento di socialità che avevano tutti i giorni: l’effetto sul loro benessere non poteva che essere negativo, perché la vita in un campo profughi ti mette a contatto con l’isolamento, con o senza la pandemia.
Se l’apprendimento a distanza è diventato una norma in tutto il mondo, passare all’insegnamento online nel contesto di un campo profughi era una vera sfida, ma dovevamo comunque provare ad affrontarla.
Dopo una montagna di problemi con il WiFi, complicazioni con le iscrizioni e capricci di Zoom, siamo riusciti finalmente a far connettere i nostri studenti! Potevano finalmente riprendere a studiare insieme e a socializzare! Oltretutto, l’insegnamento a distanza consentiva che anche i loro ex-insegnanti potessero partecipare.
Se vi siete persi i momenti commoventi a cui abbiamo assistito durante le prime lezioni, potete rivederli qui:
Diversi educatori attivi nel contesto dei campi profughi ci hanno contattato per chiederci consigli su come organizzare lezioni a distanza, quindi ecco i nostri consigli:
- Coinvolgete le persone che conoscete nella preparazione
I nostri ex-studenti sono stati ambasciatori fondamentali nel processo di transizione verso l’insegnamento a distanza: ci hanno aiutato a spargere la voce e a tradurre i messaggi, e hanno partecipato ai nostri gruppi di discussione. Il loro punto di vista sulle esigenze degli altri profughi, sulle difficoltà che avrebbero potuto incontrare, sugli argomenti che avrebbero voluto imparare ci hanno aiutato a migliorare l’utilità e la sostenibilità delle lezioni.
- Mettete locandine in luoghi ben visibili
Una delle difficoltà più grandi che abbiamo incontrato è stata contattare i potenziali studenti, vecchi e nuovi. Per spargere la voce sulle nostre attività abbiamo collocato delle locandine, scritte in lingue diverse, nei luoghi pubblici che sappiamo essere frequentati dai profughi e dagli abitanti del posto.
- Ottimizzate la frequenza
Nel caso dei nostri studenti più giovani, la frequenza delle lezioni online dipende spesso dalla disponibilità di cellulari dei loro genitori. Per rendere le cose più semplici, abbiamo messo nello stesso corso tutti i fratelli o sorelle di livello simile, in modo che potessero connettersi da un unico cellulare.
- Create delle linee guida
La maggior parte dei nostri studenti non aveva mai sentito parlare di Zoom. Per aiutarli, abbiamo creato delle linee guida grafiche e le abbiamo tradotte nelle lingue d’origine di tutti i nostri studenti.
- Fate dei test per il livello linguistico
Fare dei test per il livello linguistico è utile per stabilire il livello di ogni studente e per scovare possibili problemi di connessione. Fare i test online ci ha aiutato a capire i problemi pratici che potevano sorgere durante le lezioni a distanza, e ci ha permesso di preparare delle strategie per svolgere le lezioni nel modo più efficace possibile.